26 luglio 2007

Siamo in trappola


Penso che il nostro sistema sanitario sia una vera trappola!
Non ci sentivo da un’orecchio: avevo bisogno di un’otorino. Ho pensato di rivolgermi alla struttura pubblica, ovvero l’Ospedale Regionale con il suo grande reparto di otorinolaringoiatria, ma non c’era posto fino a non si sa quando. Mi dirottano presso i poliambulatori per la fine di settembre e mentre penso a quanto sono stata fortunata a non essere stata rimandata all’anno prossimo, decido di non accontentarmi a stare tutta l’estate con un’orecchio tappato e chiedo un appuntamento negli orari di attività libero professionale. Me lo danno per il giorno successivo.
Cioè lo stesso medico che durante il suo orario di lavoro dipendente presso la struttura pubblica, per mantenere la quale io e molti come me paghiamo le tasse, non aveva tempo di visitarmi, ma nella sua pausa pranzo presso l’ambulatorio della struttura pubblica, per mantenere la quale io e molti come me paghiamo le tasse, lo trova e mi visita per la bellezza di 10 minuti (3 dei quali necessari a scrivere la ricevuta) e 81,80 euro!
A parte pensare a come ci si possa sentire a guadagnare centosessantamilaliredelvecchioconio in sette minuti e a parte l’euro che ha trasformato tutto a sua immagine e solo il mio stipendio da unmilioneottocentomila lire è diventato mille euro scarsi (al mese, non all’ora!), la mia impressione è che il sistema sanitario proprio non ci voglia curare! Forse se non fosse consentito ai medici di svolgere attività libero professionale all’interno della struttura PUBBLICA, lo troverebbero il tempo di visitare i pazienti che si presentano attraverso di essa. Se poi il lavoro dipendente non li soddisfa, escono dall’ospedale e si aprono l’ambulatorio PRIVATO. Non mi pare tanto difficile. E invece a loro capra e cavoli. E a noi?

1 commento:

Glauco Silvestri ha detto...

Forza e coraggio... :/