16 luglio 2007

C'era una volta la convivenza

Oggi si parla di CUS, ieri erano i DICO, prima ancora PACS e chi più fantasia ha, più ne metta!
Non ho seguito tanto attentamente l’evoluzione di questa nuova invenzione istituita per distoglierci da chissà quali problematiche VERE, ma ho letto abbastanza da chiedermi per quale motivo dobbiamo davvero perdere tutto questo tempo su un argomento così scontato? Non era più semplice concedere la possibilità di contrarre matrimonio alle coppie omosessuali? Tanto la Chiesa non sarebbe stata d’accordo comunque, come non lo è ora con le varie sigle?!
Non vedo perché una coppia che ha scelto la convivenza, debba mandarsi le raccomandate per stipulare un “contratto di unione solidale” che ne tuteli i diritti, piuttosto che sposarsi, magari soltanto con rito civile?
Se in Italia è fondamentale più che in ogni altro Paese del mondo, attenersi alle direttive del Vaticano anche in politica e non solo nell’ambito della vita spirituale dei fedeli, allora tanto vale lasciar perdere tutto questo discorso perché lo sappiamo bene che per la Chiesa l’unica unione concepita è quella data dal sacramento del matrimonio. Ma mi chiedo come si possa disconoscere il diritto ad amarsi di due persone dello stesso sesso…
E qui arriviamo al dunque di tutta la faccenda, e cioè al suo lato economico non ultima la pensione di reversibilità! Viviamo in questo periodo forse di transizione, in cui versiamo i contributi per pagare le pensioni a chi ha avuto la fortuna di vedersela riconoscere, con la consapevolezza che la nostra non l’avremo mai per il semplice motivo che, se anche arrivassimo vivi alla meta dell’età, non ci darebbero abbastanza soldi da poterci sopravvivere, per cui lavoreremo fino alla tomba. E allora ci si illude di poter trovare il modo di non perdere la pensione del caro estinto, CHIUNQUE EGLI SIA.
Pare che la reversibilità per ora sia fuori discussione, d’altra parte viste le condizioni del nostro sistema previdenziale, è lecito pensare che non si possa discutere affatto da qui ai prossimi mille anni.
Per tutto il resto, a nome di coloro che non credono nel matrimonio, lasciateci convivere in pace!

1 commento:

zebra3 ha detto...

sono d'accordo..anche se mi dispiace che se uno non si sposa + che altro per principio debba perdere tutti i contributi nel momento che passa a miglior vita...contributi versati per far campare quei fannulloni di statali ed equiparati..