14 ottobre 2007

vecchie pagine

Sarei stata
cielo
nella tua alba
vento
nelle tue vele
una nuvola
bianca
per accorgerti
che il cielo è sereno

Tu
perso in un oceano
che ti nasconde l’orizzonte
ma sparirà la nebbia
prima del buio
così che tu possa
ammirare la luna

C’è una stella
che brilla di più
dove non puoi vedere

Sarò il grido
che ti costringe
a combattere

sarò la lama
che ti ferisce
per ritornare più forte

la notte
che ridefinisce i contorni
e cancella i colori
illusioni del giorno

Tra le tue mani
agonizzante
il desiderio
di afferrare qualcosa di eterno
ma un vento più forte soffia
sopra di noi

Sono un pensiero
strappato alla tua fantasia
non mi cercare
tra le stelle
di bagliori infiniti e inarrestabili
tu
ora
guarda la luna

30 settembre 2007

Mostra del cinema di ... Castelplanio!

Non è uno scherzo: esiste veramente! A Castelplanio hanno allestito questa mostra grazie ad un collezionista di videoproiettori dall'inizio del '900 agli anni '70. Negli anni cinquanta faceva il tecnico nella sala di questo piccolo paese di provincia; innamorato del cinema comincia a collezionare le locandine di tutti i film proiettati ed oggi la sua collezione vanta un'ampia rassegna di proiettori antichi di cui molti funzionanti, oltre 500 pellicole e 400 manifesti e locandine originali.
Quando siamo arrivati stamattina, lui era li, a spiegare ad un gruppo di over60 il funzionamento e la storia di un proiettore alto come me: l'ho riconosciuto dalla foto di quarant'anni fa stampata sul volantino della mostra e me lo sono immaginato ogni giorno a spiegare ai gruppi queste piccole grandi macchine, sempre con la stessa passione, con lo stesso entusiasmo.Le conosce al millimetro, sa perfettamente come farle funzionare, quali sono le differenze tra una e l'altra, ricorda come l'ha ottenuta, chi era il precedente proprietario, il prete che si occupava del cinema della parrocchia, la Ducati che ha iniziato a fare le moto dopo che un operaio della fabbrica (di proiettori) un giorno arrivò con una bici alla quale aveva applicato un piccolo motore...
Se qualcuno fosse interessato, la mostra è aperta fino al 14 ottobre e il biglietto costa solo 2 euro.

23 settembre 2007

Cercasi incipit

Credo che dovrei dare un titolo a questo blog. In effetti si chiama semplicemente con il mio nick… un vecchio vecchissimo nickname rimasuglio del mio passato in chat, tra l’altro breve e di scarsa intensità. Tutto cominciò dal mio primo modem, seconda metà degli anni novanta: mi incuriosivano le chat e con la mia amica abbiamo cominciato per gioco ad inventarci personaggi alla ricerca di nuove amicizie cybernetiche. Entrambe ci siamo fatte prendere la mano e la seconda fase ci vide chattare ognuna per proprio conto e senza personalità inventate, così lei ebbe qualche appuntamento finito male e io cominciai a chattare con un ragazzo e continuai a farlo sempre e soltanto con lui per circa 7 o 8 anni senza mai incontrarlo. Ci piaceva questo gioco di parlare di notte senza fare rumore, personalmente mi sorprendevo a scegliere di essere sempre me stessa nonostante avrei potuto decidere di essere chiunque. Non so se per lui fosse lo stesso: quando mi propose di vederci, prima pensai che scherzasse poi rifiutai temendo di rompere l’equilibrio raggiunto e così lui mi diede questo nome: miss.bit, inteso come “signorina virtuale”. Vista la mia infinita ingenuità mi sorprese molto quando mi spiegò che lo scopo stesso dell’esistenza delle chat è conoscere gente con cui fare sesso; mi chiesi come aveva potuto, allora, scriversi con me tanti anni, ma dovetti credergli il giorno in cui mi disse che era l’ultima volta, e così fu. Sono passati più di due anni, non ho più chattato con nessuno ed uso ancora lo stesso nomignolo: non c’è che dire, mi è proprio piaciuto, anche se mi sono vista spesso copiata, imitata, defraudata e rimango malissimo quando cerco di usarlo per iscrivermi e mi tocca cambiarlo perché “già in uso” … magari è sempre lui che lo ha suggerito anche ad altre ragazze con cui chattava…Allora, ispirata dal mio amico Glauco, mi è venuta un’idea: visto che il mio nick per eccellenza è stato coniato non da me ma da un’altra persona, voglio –si dice “bandire”?- un concorso per dare un titolo al mio blog. Naturalmente può partecipare chiunque, inviando un commento a questo post contenente la sua proposta di introduzione a queste pagine. IO sceglierò quello che mi piace di più e proclamerò il vincitore premiandolo in tutta la mia modestia con una copia del mio libro! In onore del sopra citato Glauco, il concorso scade il 31 OTTOBRE (2007) … vi aspetto!

19 settembre 2007

Alla fine l’ho fatto print on demand

Ho uploadato il file via internet dopo aver accuratamente studiato l’impostazione, corretto la grammatica e organizzato una suddivisione in capitoli. Quindi molto presto vedrà la luce il mio “libro” edito da http://www.boopen.it/.
E’ tutto molto semplice, tranne la personalizzazione della copertina che mi ha fatto venir voglia di lasciar perdere! Comunque finalmente completerò questo progetto che in 10 anni chissà quanti cassetti ha cambiato, tra un trasloco e l’altro, prima scritto a mano su un quaderno, poi copiato a macchina e poi messo su file: è diventato vecchio insieme a me. Quando l’ho proposto ad un paio di case editrici vere, l’unica che mi ha risposto voleva che mi comprassi 400 copie al prezzo di copertina in cambio non ho capito bene di quale tipo di promozione: io non è che ci voglio guadagnare, ma che me ne faccio di 400 copie? In realtà devo svuotare un cassetto ed approfitterò per mettere sotto l’albero di Natale questo lavoretto per amici e parenti, poi se qualcuno vuole fare un regalino a me, magari va sul sito e se lo compra !
Certo così è facile: uno può scrivere quello che gli pare e, senza spendere una lira, dire di aver pubblicato un libro. E’ triste perché incapaci e gente di talento rischiano di essere messi sullo stesso piano, ma alla fin fine chi se ne frega? Non lo so se le grandi case editrici ci snobbano a priori o perché non siamo bravi, secondo me è un mondo chiuso senza porte, solo mura alte alte fino al cielo: chi è dentro è dentro, ma chi è fuori riesce ad emergere solo se è un acrobata o uno scalatore. Datemi qualche giorno di tempo e appena avrò confermato la pubblicazione della mia creatura vi faccio vedere la copertina.

16 settembre 2007

Tu vivrai, tu vivrai, tu vivrai

Se sei nato già vincente
ma sai essere alla buona
se ti fidi della gente
ma non credi alla befana
se non dai la colpa agli altri
degli sbagli che tu fai

14 settembre 2007

Oggi sono polemica

Il centro di Ancona, anche se non è chiuso al traffico, non ha parcheggi liberi. L’amministrazione cerca di convincerci ad usare i mezzi pubblici per limitare lo smog e il traffico nei limiti del possibile. Ci sono molti parcheggi a pagamento di quelli che si paga alla cassa quando si ritira la macchina, e i parcheggi per strada con le righe blu dove è necessario mettere le monetine corrispondenti al tempo che dobbiamo sostare e poi esporre sul cruscotto il bigliettino che viene rilasciato dalla colonnina. Non c’è altro a parte le righe gialle del carico e scarico.
Io lavoro in centro, quando la mattina perdo l’autobus, spendo i miei 3 euro di benzina, pago il parcheggio per lasciare la macchina e per fortuna che il biglietto del parcheggio vale anche per l’autobus con il quale posso arrivare vicino all’ufficio!
Ovviamente non vado a casa a pranzo. Ieri ero in pizzeria. Pieno centro, mercato, negozi e divieti di sosta ovunque. Un tipo protestava arrabbiatissimo con il vigile urbano che poche ore prima aveva multato tutte le macchine parcheggiate davanti ai negozi (righe gialle) e senza contrassegno (righe blu). Minacciava di aspettarlo domani e prenderlo a botte e poi nel discorso cercava di coinvolgere noi clienti cercando l’approvazione, il che era divertente ma l’unica cosa che sono riuscita a dirgli è: “non puoi mettere la macchina al parcheggio?” (coperto a 200 metri) salvo poi pentirmene quando ho visto che non aveva recepito il punto di domanda. Per farsi forza e dimostrare quanto fosse totalmente nel giusto, mi racconta che, quando ha aperto il negozio, ogni mattina metteva la macchina dall’altro lato della strada ed ogni sera ci trovava 80euro di multa! E lui ogni giorno continuava a rimettercela!! E ogni volta si prendeva la multa. Che uomo! Poi deve aver maltrattato il vigile, il quale probabilmente ha cambiato giro e fino a ieri non si era più permesso….. Quello che mi è dispiaciuto è stato dover notare l’accento meridionale, purtroppo i luoghi comuni sono ovunque, ma mentre la maleducazione dilaga, l’intelligenza dov’è?

9 settembre 2007

Mandiamoli a casa

Penso che l'esito del V-day sia andato oltre qualunque aspettativa e ciò vuol dire che sono in tanti gli italiani stanchi! Per fortuna. Io vorrei dire solo una cosa a quelli che ancora dicono che Beppe Grillo è comunista: leggete LA CASTA. Non è scritto da nessun comico e ce n'è per tutti.PS: c'è qualcuno che pensa che in Italia ci siano ancora politici di destra e politici di sinistra?

4 settembre 2007

Shrek

Sono stata al cinema a vedere SHREK TERZO perché è l’unico cartone che mi piace e mi fa ridere, anche se questo credo che faccia meno ridere degli altri due, ma ne vale sempre la pena, soprattutto per la colonna sonora e le 4 principesse: Bianca(neve), Cenere(ntola), Bella (addormentata nel bosco) e Raperonzolo:-)
La cosa che mi ha stupito, e forse non avrebbe dovuto stupirmi affatto, è che c’erano davvero tanti bambini. Era l’ultimo spettacolo: quello delle 21.30, orario in cui io, fino alla 5 elementare compresa, dovevo, senza possibilità di appello alcuno, andare a dormire. Va be’ che erano i primi anni ’80, ma dopo mezzo film, che iniziava alle 20.30 (bei tempi), dovevo abbandonare senza sapere come sarebbe finito!
E insomma tutte queste famigliole riunite con bambini anche molto piccoli a vedere un film che per bambini assolutamente non è! Non vorrei raccontarlo perché magari qualcuno che legge se lo vuole vedere, ma inizia con la morte del re (tristissimo) e continua con vaga violenza (ok trascurabile, ma solo perché la tv li ha abituati a ben altro) e tante battute che un bambino di 5 anni non può capire. Secondo me i genitori li hanno portati al cinema per avere loro la scusa di andarci!

30 agosto 2007

La prima volta

Oggi per la prima volta ho mandato IL mio manoscritto (in effetti non so come chiamarlo, libro mi sembra davvero troppo!) ad una casa editrice, anzi per la precisione a ben 2 case editrici scelte dopo accurate ricerche perché erano le uniche che accettavano il file via mail: non volevo stamparmelo e spedirlo per posta: così almeno non ho speso soldi inutilmente…

Che strano: per tutta la vita ho desiderato essere una scrittrice e per 10 anni ho tenuto questa cosa nel cassetto senza mai pensare di proporlo a qualcuno. Poi un giorno mi viene questa idea, comincio ad informarmi, ne parlo con qualche amico e diventa un pensiero fisso. Così mi accorgo che avevo smesso di scrivere ma non posso farne a meno e nel momento in cui sto per iniziare a montarmi la testa ed immaginare il mio nome in libreria, scopro che al mondo c’è molta + gente che scrive di quella che legge! Lo trovo surreale ma sta scritto su quasi tutti i siti delle case editrici e qualcosa di vero ci deve essere se questi sono sommersi di aspirazioni cartacee che non pubblicano praticamente mai se non dietro rimborso spese.

Io sono una lettrice. Lettrice principalmente di autori italiani perché mi piace la letteratura e la forma, l’esposizione prima del racconto e se leggo un autore straniero mi viene sempre in mente che è una traduzione e c’è il filtro del traduttore e magari si è un po’ persa quella che era l’idea dell’autore….
A forza di leggere mi è venuta la manìa di scrivere. Scrivevo tanto ai tempi della scuola, quando per interi pomeriggi fingevo di fare i compiti, quando all’ultimo banco fingevo di prendere appunti, quando ero disoccupata e aspettavo la depressione. Ma poi il lavoro, la casa, i soliti impegni, il tempo che non basta mai e la sera crollo sul divano come se avessi fatto il muratore anziché starmene 10 ore seduta a fare conti al computer!
Mi è capitata questa storia e l’ho scritta. L’ho riesumata dopo tutto questo tempo perché per puro caso (sarà un segno?) ho scoperto l’esistenza di editori print-on-demand, ovvero che non costano niente e stampano il libro solo dietro richiesta di acquisto (via internet). Ho pensato che poteva essere un’idea carina, almeno per eliminare tutta quella cartaccia ed avere un cimelio nella mia libreria. Prima però lo faccio leggere alla mia amica e le piace: dice che potrebbe piacere alla gente, forse varrebbe la pena di dargli una possibilità… ecco come ci si monta la testa!

28 agosto 2007

La forza del passato


Ho comprato questo libro per un equivoco, confondendo il nome dell’autore con quello dell’ex ministro Umberto Veronesi e di questo mi vergogno molto, e chiedo umilmente scusa al Sig. Veronesi Sandro, e mi sono vergognata ancora di + quando sono andata a cercare se avesse scritto altre cose ed ho scoperto che ha pubblicato diversi libri… a mia insaputa! Bene: sto rimediando a questa imperdonabile mancanza, ed anzi ringrazio la mia ignoranza di avermi fatto scoprire questo scrittore bravissimo. La trama forse non è niente di speciale ma è interessante e soprattutto è scritto bene, è avvincente e mi è piaciuta molto la descrizione degli stati d’animo del protagonista che riesce a farti sentire al suo posto a volte in modo grottesco. Carina la favola finale con il saggio imperatore bambino: meditate gente meditate.